Imposta di registro dell’1 per cento per l’atto di messa in comunione
Anche l’atto di messa in comunione, avendo effetti pari, ma di direzione opposta a quelli del contratto di divisione, derivando dal costituirsi, a mezzo della stessa, una comunione con quote soggettive speculari a quelle proprie dei beni preposseduti, ha natura dichiarativa. Lo ha evidenziato l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 413 del 16 giugno 2021, con cui ha specificato che quanto al trattamento fiscale, si ha quindi l’applicazione dell’imposta di registro nella misura del 1 per cento, ai sensi dell’articolo 3 della Tariffa, Parte Prima, allegata al TUR.