Notiziario

15
Mar

Riduzione del cuneo fiscale: gli effetti sul reddito complessivo dei lavoratori

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La legge di Bilancio 2025 (legge n. 207/2024) ha modificato, in maniera rilevante, con effetti dal 1° gennaio scorso, le regole relative alla riduzione del cuneo fiscale sulla retribuzione lorda a carico del lavoratore. In sostanza, è stato cancellato il precedente impianto basato sull’esonero contributivo parziale IVS. Al suo posto, è stato introdotto un nuovo sistema di bonus/detrazione in funzione del reddito complessivo del lavoratore. Quali sono gli impatti sul reddito complessivo dei lavoratori a seconda dei diversi scaglioni di reddito?

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15
Mar

Jobs Act ma non solo: l’ultima parola ai referendum

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Abrogazione della disciplina del Jobs Act, dei contratti a termine a-causali e dei limiti massimi di indennizzo per il licenziamento nelle imprese fino a 15 dipendenti, ma non solo. Stiamo per assistere ad una nuova completa revisione di alcune fondamentali norme del nostro ordinamento giuslavoristico? E’ il primo interrogativo che ci si pone dopo che la Corte costituzionale ha dichiarato ammissibili alcuni quesiti referendari in merito all’abrogazione di alcune disposizioni riguardanti il nostro diritto del lavoro. Siamo pronti a dire addio, se i referendum poi verranno approvati dall’elettorato, a queste disposizioni?

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15
Mar

Il CPB guadagna tempo ma perde appeal: flat tax più cara e fuori i forfetari

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Le novità in materia di concordato preventivo biennale previste dal decreto correttivo della riforma fiscale, approvato dal Consiglio dei Ministri del 13 marzo 2025, implicano una riduzione dell’appeal dell’istituto, per effetto dell’esclusione dei contribuenti in regime forfetario dalla platea dei potenziali beneficiari e della limitazione dell’applicazione della flat tax da concordato. Vengono peraltro recepite le istanze di slittamento del termine di adesione al CPB dal 31 luglio al 30 settembre 2025.

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15
Mar

Verifiche fiscali italiane. Per la CEDU così non va, occorre un nuovo approccio

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Secondo la Corte europea dei Diritti dell’Uomo le disposizioni della normativa italiana in materia di accessi, ispezioni e verifiche fiscali hanno un contenuto estremamente ampio e generico, tale da privare il contribuente delle garanzie necessarie contro l’arbitrarietà e la discrezionalità dell’attività amministrativa. Cosa serve allora? Ci aspettiamo l’emanazione di precise “linee guida operative” da parte del legislatore vincolanti per l’Amministrazione finanziaria, che trasformino gli accessi e le ispezioni in attività di conferma di una possibile evasione fiscale già prefigurabile in base agli elementi raccolti dagli Uffici, e non una sorta di “caccia al tesoro” di fatti che costituiscano essi stessi […]

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13
Mar

Dividendo distribuito dalla società figlia: il trattamento fiscale

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Con la sentenza C-135/24 del 13 marzo 2025, la Corte di Giustizia UE ha deciso che non è ammissibile una normativa di uno Stato membro ai sensi della quale i dividendi che una società madre percepisce dalla società figlia devono essere, in un primo momento, inclusi nella base imponibile della società madre, prima di poter essere oggetto, in un secondo momento, di una deduzione, senza che quest’ultima si applichi all’importo di un trasferimento infragruppo incluso nella base imponibile.

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13
Mar

Imposta sulle donazioni più gravosa per la fondazione con sede in uno Stato estero: in quali casi

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Con le conclusioni del 13 marzo 2025 nella causa C-142/24, l’Avvocato Generale UE ha evidenziato che è ammissibile la normativa di uno Stato UE che, nel disciplinare l’imposta sulle donazioni applicabile alla costituzione, da parte di un residente di tale Stato membro, di una fondazione con sede in uno Stato appartenente allo Spazio economico europeo, e al fine di garantire la coerenza fiscale di tale normativa, imponga condizioni fiscali più onerose di quelle applicabili alla costituzione di una fondazione nello Stato membro, come compensazione simmetrica al fatto che la fondazione con sede all’estero non è soggetta a un’imposta sostitutiva sulle […]

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13
Mar

Pensionati all’estero: accertamento dell’esistenza in vita per il 2025

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Nel messaggio n. 890 del 2025, l’INPS comunica l’avvio – in due fasi – delle procedure di accertamento dell’esistenza in vita dei soggetti che percepiscono pensioni all’estero. L’accertamento viene condotto da Citibank a partire dal 20 marzo 2025. L’Istituto prevede tre diverse procedure di accertamento, a disposizione dei soggetti interessati, e una serie di casi di esclusione dalla disciplina di verifica.

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13
Mar

Trasferte dei lavoratori e rimborsi spese: cambia la gestione in azienda. Come?

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Due le novità per il 2025 per la gestione delle trasferte dei lavoratori e dei rimborsi spese. La prima, introdotta dal decreto di riordino IRPEF e IRES, prevede che non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente gli eventuali rimborsi per spese di viaggio e trasporto comprovate e documentate per le trasferte effettuate nell’ambito del territorio comunale. La seconda, introdotta dalla legge di Bilancio 2025, stabilisce che i rimborsi delle spese per vitto, alloggio, viaggio e trasporto effettuati mediante autoservizi pubblici non di linea, per trasferte o missioni, sia entro il territorio comunale che al di fuori del territorio […]

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12
Mar

Emolumenti a medici di assistenza primaria ad attività oraria: il trattamento fiscale

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Con la risposta a interpello n. 73 del 12 marzo 2025 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che gli emolumenti corrisposti dalle ASL ai medici del ruolo unico di Assistenza Primaria per lo svolgimento di incarichi ad attività oraria, sono da inquadrare, analogamente a quanto ritenuto per i compensi spettanti per lo svolgimento di incarichi a ciclo discelta, fra i redditi di lavoro autonomo di cui all’articolo 53 del Tuir.

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12
Mar

Nuovo regime lavoratori impatriati: chiarimenti su requisiti e periodo minimo di pregressa permanenza all’estero

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Con le risposte a interpello nn. 70-71-72-74 l’Agenzia delle Entrate ha fornito diversi chiarimenti in tema di nuovo regime agevolativo per i lavoratori impatriati. Tra l’altro, è stato chiarito che il periodo minimo di pregressa permanenza all’estero è aumentato a sei o sette anni in tutte le ipotesi in cui il contribuente (lavoratore dipendente, assimilato o lavoratore autonomo) al rientro in Italia presti l’attività lavorativa per il medesimo soggetto (datore/gruppo) per il quale ha lavorato all’estero.

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