Notiziario

Con la risposta n. 159 del 2024, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in ordine al coordinamento tra i diversi regimi speciali di tassazione previsti per i soggetti che trasferiscono la residenza fiscale in Italia. In particolare, è stato chiarito che, fermo restando il divieto di cumulo di diversi regimi speciali nello stesso periodo d’imposta, le agevolazioni previste per i lavoratori impatriati possono trovare applicazione anche per coloro che, al rientro in Italia, avevano inizialmente optato per il regime per i neo-residenti. Quali sono le regole per il coordinamento tra i diversi regimi speciali di tassazione?

Con la risposta a interpello n. 168 del 5 agosto 2024, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che gli interessi dovuti per il versamento delle rate della definizione agevolata delle controversie tributarie successive alla prima devono essere calcolati al tasso legale applicabile alla data di perfezionamento della definizione stessa. Infatti, secondo quanto previsto dalla norma, sulle rate successive alla prima si applicano gli interessi legali calcolati dalla data del versamento della prima rata.

Con un decreto interministeriale il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha reso nota la nuova modalità di comunicazione dell’autocertificazione dell’esonero dall’obbligo degli addetti impegnati in lavorazioni che comportano il pagamento di un tasso di premio Inail pari o superiore al 60 per mille.

Il mancato utilizzo, in tutto o in parte, di un credito d’imposta relativo a bonus edilizi acquistati dalla società o generatisi a seguito dell’applicazione del c.d. “sconto in fattura”, fa emergere una sopravvenienza passiva deducibile dal reddito d’impresa. Trattandosi di una componente di natura straordinaria la stessa non sarà invece rilevante ai fini dell’IRAP. È questa, in estrema sintesi, la conclusione alla quale è giunta la Fondazione ODCEC di Milano con il principio Interpretativo n. 3 del 2024.

Con la risposta a interpello n. 144 del 2024, l’Agenzia delle Entrate ha negato che i rimborsi ai dipendenti per attività sportive dei figli, estranee a programmi scolastici formativi, potessero rientrare nel welfare aziendale e godere del regime di favore previsto dall’art. 51, comma 2, lett. f-bis), TUIR. Secondo l’Agenzia, tali rimborsi non concorrono alla formazione del reddito dei lavoratori solo in presenza di una connessione delle attività sportive con una finalità di educazione o istruzione. Si può ritenere che, in assenza di una simile connessione, i servizi sportivi, se erogati in natura dal datore e non sotto forma di […]

Oltre ad essere entrato a far parte dello stretto novero dei valori tutelati dalle previsioni costituzionali, lo sport è anche attività di lavoro, che, specialmente per i giovani, consente, in alcuni casi, di avere accesso ad un’attività economica remunerata, capace di costituire la principale fonte di reddito. Inoltre, la disciplina del lavoro sportivo presenta alcuni tratti che potrebbero trovare una diffusione più ampia e generale: infatti, lavoro dipendente e autonomo coesistono, di modo che, ai fini della qualificazione del rapporto, si attribuisce centralità ad un criterio di prevalenza, limitando cioè le tutele proprie del lavoro subordinato solo a quanti facciano […]

I CCNL del settore terziario e del turismo hanno recepito la delega prevista dal decreto Lavoro in materia di causali applicabili ai contratti a termine di durata superiore a 12 mesi. In questi casi non si fa ricorso alla possibilità di indicare le causali direttamente nel contratto individuale di lavoro ma si appone al contratto di assunzione una delle ragioni presenti all’interno del CCNL applicato. Cosa prevede la disciplina attualmente in vigore per i contratti a termine? Quali sono le specifiche causali utilizzate nei CCNL terziario e turismo?

Dalla lettura del Testo Unico della giustizia tributaria si rileva la pedissequa (e, in qualche tratto financo pasticciata) riproposizione delle “normicciuole” ultimamente partorite dal combinato disposto di MEF e Agenzia delle Entrate; non si è tenuto minimamente conto delle criticità evidenziate dai veri operatori della giustizia tributaria, studiosi, esperti, giudici tributari tuttora in funzione o in via di pensionamento. Che dire? Tutto è rimasto immutato, salvo la diversa numerazione. In questa situazione non c’è più spazio né voglia per ulteriori prediche.

In vigore dal 3 agosto, la legge n. 104/2024, che modifica il Codice del terzo settore, interviene anche su alcuni aspetti legati alla fiscalità degli ETS. In particolare, oltre a fissare al 3% la quota degli utili netti annuali che le imprese sociali possono destinare a fondi specificamente ed esclusivamente destinati alla promozione e allo sviluppo delle imprese sociali attraverso azioni ed iniziative di varia natura, la legge modifica anche il D.Lgs. n. 346/1990 al fine di esonerare gli enti del Terzo settore dal regime di solidarietà passiva in materia di imposta sulle successioni e donazioni.

Quanto alla rottamazione quater, ANC ha chiarito che lo slittamento del termine è da ritenersi positivo, ciò anche in considerazione dell’importante carico fiscale di questo periodo, tuttavia l’ultimo intervento che il Governo ha varato in materia di definizione agevolata appare carente e destinato a limitare l’efficacia della misura nel suo complesso. Inoltre, sarebbe assolutamente necessario che fosse introdotta la remissione in bonis per tutte le rate scadute della rottamazione quater, rate le cui scadenze, erano troppo ravvicinate ed eccessivamente onerose rispetto al piano di ammortamento.